domenica 9 novembre 2008

AAA... Aspettando AUSTRALIA!




No, non sto aspettando che qualche anima pia mi regali un biglietto della linea aerea Quantas per raggiungere l'outback australiano sebbene visitare l'australia sia il mio sogno da almeno 15 anni.

L'Australia che aspetto io, almeno dal 2006, è un film. Nellamia mente, anzi, è IL FILM.
La trama è particolarmente romantica:



Lady Sarah Ashley (Nicole Kidman) è un'aristocratica signora inglese che giunge in Australia per salvare dalla rovina il ranch che ha ereditato.








Per fare ciò, deve gioco forza accettare l'aiuto di "The drover"(semplicemente "il mandriano") un cowboy australiano rude e dai modi bruschi (uno strepitoso, bellissimo Hugh Jackman ^^).

I due iniziano un epico viaggio attraverso il “bush” (parte interna e desrtca australiana) per spostare duemila capi di bestiame in terre dai pascoli migliori e si trovano a dover subire il bombardamento di Darwin da parte dei Giapponesi (siamo all'inizio della seconda guerra mondiale). Il regista è Baz Luhrmann, quel geniaccio che ha diretto Moulin Rouge. 


Protagonisti meravigliosi, dunque: una bellissima Nicole Kidman e un meraviglioso Hugh jackman (perlatro i due sono trai pochi attori belli e bravi in circolazione).

Qualche curiosità?

Hugh Jackman: 

- ha imparato a cavalcare DAVVERO, per girare questo film, e sono ben poche le scene in cui è sostituito da una controfigura a cavallo.

- è stato una seconda scelta per il personaggio di "The drover" (il mandriano), dal momento che la parte doveva essere di Russel Crowe. Posso dire la mia, aggiungendo che la seconda scelta è meglio della prima?!

Nicole Kidman:

- sul set si è presa cura di un cagnolino randagio che alla fine ha adottato, portandolo a casa.

- proprio mentre girava "Australia" si è accorta di aspettare un bambino.


Il film Australia intende rilanciare - anche turisticamente - questo paese fatato. Le ambientazioni sono tutte rigorosamente australiane, dunque, e le scene sono state girate all'alba e al tramonto per meglio rendere la bellezza dei colori dell'outback (deserto interno) australiano.

A voi due trailer per un veloce assaggio. Io non vedo l'ora! 




lucetta


lunedì 27 ottobre 2008

CURIOSANDO... ANALIZZANDO... VERSIFICANDO




A volte mi capita di gironzolare per il web come farei per le vie della città: senza meta, senza fretta... per il piacere di perdermi e il gusto di ritrovarmi... e capita che il web premi la mia curiosità e mi confermi che anche la tecnologia può fare scoprire antichi tesori.

Qualche giorno fa ho scoperto l'angolo di un... secondo me di un poeta, che fa poesia con il suo pianoforte. E' un angolo virtuale come questo mio blog, ma sembra accogliente, rilassante e, soprattutto, autentico.






Quella persona mi ha fatto riflettere. Suona d'incanto e si mette in gioco regalando a piene mani la magia di tasti bianconeri carezzati con dolcezza.

Io faccio poesia con le parole da una vita, con quella materia prima duttile ed evanescente che tutti noi bistrattiamo e storpiamo quotidianamente che è la nostra lingua, musicale come uno strumento... ma sono sempre stata restia a condividere le mie poesie, risultato di faticosi e - a volte - dolorosi processi di conoscenza.

Sentirmi dire genericamente "bella" o "triste", o "ma cosa volevi dire?" o ancora "non la capisco" mi ha sempre trattenuta dal condividere con altri le mie parole. Così ho pagine e pagine dattiloscritte chiuse in un cassetto, ciechi aeroplanini di carta che non hanno mai provato la gioia del volo, imbrigliati dalla mia paura di cadere.

Eppure questo autunno sono diventata coraggiosa e voglio credere alla canzone che dice "la vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare". Ho qui giusto qualche verso che vuole tentare un salto. Pensieri che anelano il volo.

Voglio solo ricordare una cosa, più che altro a me stessa. Non scriviamo cose belle o brutte, tristi o allegre, o cose che "debbano significare". Non scriviamo cose.
Scriviamo parole. Che a volte trillano argentine. A volte sussurrano meste. A volte fluiscono armoniose.
Come note da un pianoforte.
Lucetta

mercoledì 22 ottobre 2008

Autunno



E' arrivato da tempo, sicuramente.
Ma io lo sento oggi. L'autunno, dico. Con quel suo contrasto accattivante tra colori caldi e sentori gelidi nell'aria di questa provincia così vicina alla collina.



Mi piacerebbe passeggiare lungo un viale arroventato di foglie, il naso sprofondato nel calore di una sciarpa di lana di quelle confortevoli, morbide, lavorate a maglia dalle mani amorevoli della nonna, nume tutelare dell'infanzia.
Camminerei lenta, svagata, senza meta. Senza un solo pensiero che non fosse ozioso e gradevole. Raccoglierei castagne appena uscite dalla protezione spinosa del riccio e foglie striate da far seccare tra le pagine gialline di vecchi tomi. Sarebbe fantastico se al termine della camminata potessi rientrare in una casa di campagna e sistemarmi su una poltrona vecchiotta e confortevole, bevendo una tisana calda e fissando il fuoco del camino.
In silenzio.Con calma. Da sola.
Sarebbe bello.
Llucya73

martedì 14 ottobre 2008

MUSICA PER SOGNARE...

Un'altra delle passioni che mi stanno prendendo da qualche mese, esattamente da quest'estate, è la musica country insieme a tutto quello che è legato ai panorami degli stati del selvaggio southwest.
E una delle ballate che mi fa letteralmente impazzire - soddisfacendo appieno la romanticona zuccherosa che è in me - è "You'll think of me" di quel meraviglioso pezzo di uomo di Keith Urban, che non è solo marito di Nicole Kidman, ma anche un toccante cantante country.
eccovi il video:
 
La canzone parla di un uomo che soffre per l'abbandono della donna che ama, ma che reagisce a questa sofferenza, avvertendola che lui uscirà dal dolore che prova, e che in futuro sarà lei a ripensare al loro amore tra rimpianti e rimorsi. Eccovi il testo:

You'll Think Of Me 

I woke up early this morning around 4am
With the moon shining bright as headlights on the interstate
I pulled the covers over my head and tried to catch some sleep
But thoughts of us kept keeping me awake
Ever since you found yourself in someone else's arms
I've been tryin' my best to get along
But that's OK
There's nothing left to say, but

RIT: 
Take your records, take your freedom
Take your memories I don't need'em
Take your space and take your reasons
But you'll think of me
And take your cap and leave my sweater
'Cause we have nothing left to weather
In fact I'll feel a whole lot better
But you'll think of me, you'll think of me

I went out driving trying to clear my head
I tried to sweep out all the ruins that my emotions left
I guess I'm feeling just a little tired of this
And all the baggage that seems to still exist
It seems the only blessing I have left to my name
Is not knowing what we could have been
What we should have been
So

Rit.

Someday I'm gonna run across your mind
Don't worry, I'll be fine
I'm gonna be alright
While you're sleeping with your pride
Wishing I could hold you tight
I'll be over you
And on with my life

So 
RIT
And you're gonna think of me
Oh someday baby, someday

 

lunedì 13 ottobre 2008

Un mondo rosa anche in TV...


Ciao a tutti quei pochi che passano di qui!
L'altro giorno stavo pensando che non solo mi piace leggere storie sentimentali, ma anche in TV adoro fiction, period drama e telefilm sentimentali.
Sono una patita dell'happy ending, insomma.
E recentemente ho trovato pane per i miei denti: su "mya" (mediaset premium) hanno trasmesso "MEN in TREES".
Se avete occasione, guardatelo. E' un telefilm bellissimo, romantico e toccante.
Ma andiamo con ordine. 
Breve trama: 
Marin Frisk -->

è una bella e frizzante newyorkese (simile a Carry di "Sex and the City") autrice di "manuali per la vita di coppia", anche definita "consulente sentimentale" che sta per sposarsi. E' felice per il suo lavoro e la sua vita di coppia. In seguito al lancio del nuovo libro, viene invitata ad Elmo, un piccolo villaggio dell'Alaska, per partecipare a un programma radiofonico. 
Mentre si reca in Alaska (il telefilm è girato davvero lì e ha panorami mozzafiato!!), scopre che il futuro marito la tradisce e cade in una profonda crisi, tanto da seppellirsi nel paesino abitato da rudi taglialegna e pochissime donne, dove condurrà il programma radiofonico. 
Nel paese Marin conoscerà molte persone tra cui il burbero biologo Jack Slattery

reduce da una travagliata storia d'amore, diverso da lei come il giorno dalla notte.
Marin è elegante, estroversa, gentile, entusiasta, romantica e MOOLTO "cittadina".
Jack è chiuso, introverso, burbero, salutista, passa il suo tempo libero pescando al fiume o curando gli animali selvatici.
Tra i due nascerà un rapporto travagliato, perchè il nostro eroe è veramente un soggetto cupo refrattario ai legami, mentre Marin si innamora di lui praticamente dal primo momento. Intorno a loro ruotano le vicende dei personaggi del piccolo paesino di Elmo, Alaska.

I panorami spettacolari, i personaggi divertenti, le dinamiche tra le varie coppie degne del migliore romance, hanno reso questa serie (trasmessa anche quest'estate su canale 5) una delle mie preferite!!


Questo è il "promo". Se ne avete occasione, non perdetelo!!
 

giovedì 9 ottobre 2008

Le passioni fuori età...




Ok. stiamo calmi, è tutto sotto controllo.
In fin dei conti ho 35 anni, una relazione stabile con un ragazzo che adoro da 13 anni, un lavoro soddisfacente - proprio quello che sognavo di fare da quando avevo 5 anni e speravo  di diventare la nuova Perry Mason, ma con meno pancia... - e una testa ben piantata sul collo.
E allora cosa succede? Chiederete voi? 

Mi sono innamorata. Di lui:


Ho visto tutti i suoi film, ho circa 2.000 foto sul pc, sono iscritta a svariate mailing list.

“Colleziono” video su Youtube che riguardino le sue interviste. È bello e intelligente e divertente e sexy. Ho persino l’album del musical di Brodway dove canta… ed è pure intonato. E impegnato per i diritti umani con mille fondazioni e comitati.

In Kate e Leopold è l’eroe romantico perfetto. In Xmen è il bello e maledetto perfetto. In Deception è il cattivo perfetto. È talmente bravo a recitare che ti fa (quasi) dimenticare di essere l'uomo più bello che io abbia mai visto.

Beh, sei una fan… direte voi.

Ok, ma a me non era mai successo di fissarmi così. È una cosa assolutamente inusuale. Probabilmente passerà. Nel frattempo sogno Hugh Jackman ad occhi aperti, sospirando come una ragazzina e dedicandogli video romantici...


Lucetta

 





mercoledì 1 ottobre 2008

A volte ritornano....

Ebbene... a volte ritornano, come si dice.
E' da marzo che non scrivo sul blogghetto. Le rose sono un po' avvizzite e i violini vanno accordati, decisamente. Ho letto tanti libri, ho visto tanti film, ho sentito musica nuova e ho fatto un sacco di cose, ma questa parte della mia vita, virtuale anche se non meno reale del resto, ne ha patito un po'.
Riprenderò a parlare di me, delle mie letture e delle mie canzoni.
Delle mie passioni, insomma.
Attualmente una delle "nuove" passioni sono i romance ambientati nel far west.
E la musica country.
E i film "love&western".

Preparatevi.
Sono tornata.
Lucetta  

martedì 4 marzo 2008

Bravo regency

Ragazze,
la nostra amica Juneross per il diletto di tutte noi ha organizzato un nuovo capitolo di BRAVO Regency



Io ho già votato, Chase Forever!!
baci a tutte

venerdì 22 febbraio 2008

La Canzone Salvagente...






....non vi capita mai?


dico: a voi ragazze (noi donne siamo tutte "ragazze" quando siamo tra noi, a ridere e scherzare e insieme confidarci cose serie come solo noi sappiamo fare) a voi ragazze non capita mai di avere un attimo di panico e pensare - in certi frangenti e con molta malinconia - "se fossi un uomo, sarebbe più facile"?


A me capita, chessò:


  1. quando devo usare un cacciavite per svitare qualcosa (perchè il Signore ha inventato le viti??) o

  2. quando devo aprire una bottiglia di champagne e svito nervosamente il tappo nel timore di perdere un occhio

  3. quando cammino da sola in una strada poco illuminta a e penso che vorrei essere alta 1,90 e cintura nera di karate...

  4. quando certi citrulli pensano che solo perchè mi trucco e ho le meches potrei essere meno preparata di un collega maschio...

  5. quando una volta al mese sono suscettibile come un cobra e rilassata come una statua dell'isola di Pasqua.... per intenderci, quel periodo in cui NON posso mettere i jeans bianchi...


In quei pochi momenti, ma solo in quei momenti, sono disposta a mettere in discussione il piacere di essere donna, di truccarmi, di poter mettere minigonne, longuette, pantaloni a vita alta, bassa, gonne pantalone (evitiamole, però, ché quelle ingrossano anche Olivia di Bracciodiferro!), profumi speziati, lucidalabbra alla frutta, pigiamini colorati e collant fantasia... perchè io amo essere donna, anche se ci sono circostanze nella vita che rendono questo amore duro e faticoso...



Ma quando capita la giornata no, ho la mia CANZONE SALVAGENTE, un inno alla femminilità e alla MERAVIGLIA di essere DONNA.


She's always a woman by Billy Joel



She can kill with a smile, she can wound with her eyes.


And she can ruin your faith with her casual lies.


And she only reveals what she wants you to see.


She hides like a child, but she's always a woman to me.


She can lead you to love, she can take you or leave you.


She can ask for the truth but she'll never believe.


And she'll take what you'll give her as long as it's free.


Yeah, she steals like a thief, but she's always a woman to me.


Oooh, she takes care of herself. She can wait if she wants, she's ahead of her time.


Oooooh, and she never gives out, and she never gives in, she just changes her mind.


And she'll promise you more than the Garden of Eden.


And she'll carelessly cut you and laugh while you're bleeding.


But she'll bring out the best and the worst you can be.


Blame it all on yourself, cause she's always a woman to me.


Oooh, she takes care of herself. She can wait if she wants, she's ahead of her time.


Oooooh, and she never gives out, and she never gives in, she just changes her mind.


She is frequently kind and she's suddenly cruel.


But she can do as she pleases, she's nobody's fool.


And she can't be convicted, she's earned her degree.


And the most she will do is throw shadows at you,


but she's always a woman to me.



TRADUZIONE:


Può uccidere con un sorriso, può ferire con il suo sguardo


E può incrinare la tua fiducia con le sue bugie svagate


Mostra solo ciò che ti vuol fare vedere


Si nasconde come una bambina,


ma per me è sempre "donna".


Ti può indurre ad amarla, ti può prendere o lasciare


Può pretendere da te la verità , ma non crederti mai


E prende tutto ciò che sei disposto a darle,


purché tu non pretenda nulla in cambio


E sì, ruba come un ladro, ma per me è sempre "donna"


Ooooh si prende cura di sé Sa aspettare se lo vuole, ma è in anticipo rispetto al suo tempo


Ooooh non cede mai, non si dà mai per vinta... al limite cambia idea.


Ti prometterà il Paradiso e anche di più


Incurante, ti ferirà per poi ridere quando sanguinerai


Ma tirerà fuori il meglio e il peggio di te


Non biasimare che te stesso, perché per me lei è sempre "donna"


al limite cambia idea


Spesso è gentile, poi improvvisamente è crudele


Ma può fare come preferisce, sa il fatto suo


E non può essere condannata, si è guadagnata il suo posto nel mondo


E al massimo getterà ombre su di te


Ma per me è sempre "donna".


(Traduzione by Lucetta)



lunedì 18 febbraio 2008

Il film salvagente...




A voi non capita di considerare certi film alla stregua di antidolorifici dell'umore?



Nelle giornate nere, quando - se cerchi di sorridere - ti tradiscono persino gli angoli della bocca andando in giù... ci sono certi film che hanno il potere di far tornare il buonumore.


La trama, i protagonisti, la colonna sonora, l'ambientazione... tutto concorre a farci sorridere!

Io il film del cuore ce l'ho.


Per carità, adoro "L'attimo fuggente" e anche "Quel che resta del giorno", ma devo ammettere che il MIO film salvagente, nella consolidata tradizione delle commedie che tanto mi piacicono anche da leggere, è .... "C'è posta per te", con Meg Ryan e Tom Hanks, per me la coppia più buffa e tenera e romantica dello schermo rosa...




Adoro di quel film la trama, i personaggi e, non ultima, la location... una New York City da favola.


Eccovi una breve e autorevolissima



RECENSIONE



Lei è nubile, lui celibe, ma entrambi fanno vita di coppia. Nella realtà sono professionalmente rivali e nei loro scontri ciascuno dei due cava il peggio dell'altro, ma su Internet corrispondono romanticamente tra loro sotto pseudonimo, suggerendo dettagli di sé e della propria invisibile anima gemella che è, insieme, rovesciata e complementare. Scritto dalla regista con la sorella Delia con cui aveva già collaborato in Michael (1996), è il 2° rifacimento del delizioso Scrivimi fermo posta (1940) di E. Lubitsch. A dirne la qualità basterebbe una circostanza di fatto: è imperniato sull'inaugurazione di un grande bookstore che provoca il fallimento di una piccola libreria per bambini che, in omaggio a Lubitsch, si chiama The Shop Around the Corner. Ma il tema centrale (l'opposizione tra vita e sogno) è svolto con precisione di particolari e sapiente leggerezza nel rimando, nell'attesa, nella ripetizione. E c'è una New York (West Side) autunnale come soltanto Woody Allen sapeva filmarla. Non importa che date le premesse, il traguardo sia scontato: come gli autori, lo spettatore non ha fretta di arrivarci. Conta il percorso, non la meta. Come in Insonnia d'amore, M. Ryan smagrita (con la voce di Cristina Boraschi) è di una spanna sopra all'improsciuttito T. Hanks (doppiato da Roberto Chevalier). In linea con il retrogusto malinconico della commedia c'è una battuta spiritosa: “Il fazzoletto è un kleenex che non si butta via”.
(C) "il Morandini" di Laura, Luisa e Morando Morandini.
Io quando vedo quel film e le strade di New York che anche se non ci sono mai stata è uno di quei luoghi che vorrei stringere al cuore,
io quando sento un Tom Hanks, inchiattito ma cavalleresco, sussurrare alla sua eroina "Non piangere, commessa"...
o quando lo sento dire che le vorrebbe regalare un bouquet di matite ben temperate... quando vedo il sole brillare sul West Side o le lucine natalizie abbellire il piccolo, romantico, negozietto di libri di Meg Ryan, che legge favole ai bimbi con un cappellino da fata in testa, beh...
di solito, sorrido, anche mio malgrado, perchè mi piacciono e mi piaceranno sempre le belle favole!


Premio D eci e lode!

Premio D eci e lode


"Premio D eci e lode"


Che cos'è?

"D eci e lode" è un premio, un certificato, un attestato di stima e gradimento per ciò che il premiato propone.

Come si assegna?

Chi ne ha ricevuto uno può assegnarne quanti ne vuole, ogni volta che vuole, come simbolo di stima a chiunque apprezzi in maniera particolare, con qualsiasi motivazione sempre che il destinatario, colui o colei che assegna il premio o la motivazione non denotino valori negativi come l'istigazione al razzismo, alla violenza, alla pedofilia e cosacce del genere dalle quali il "Premio D eci e lode" si dissocia e con le quali non ha e non vuole mai avere niente a che fare.

Le regole:

1. Esporre il logo del "Premio D eci e lode", che è il premio stesso, con la motivazione per cui lo si è ricevuto. E' un riconoscimento che indica il gradimento di una persona amica, per cui è di valore (nel post originario c'è il pratico "copia e incolla");


2. Linkare il blog di chi ha assegnato il premio come doveroso ringraziamento;


3. Se non si lascia il collegamento al post originario già inserito nel codice html del premio provvedere a linkarlo (nel post originario c'è il pratico "copia e incolla");


4. Inserire il regolamento (nel post originario c'è il pratico "copia e incolla");


5. Premiare almeno 1 blog aggiungendo la motivazione.


Queste regole sono obbligatorie soltanto la prima volta che si riceve il premio per permettere la sua diffusione, ricevendone più di uno non è necessario ripetere le procedure ogni volta, a meno che si desideri farlo. Ci si può limitare ad accantonare i propri premi in bacheca per mostrarli e potersi vantare di quanti se ne siano conquistati.

Si ricorda che chi è stato già premiato una volta può assegnare tutti i "Premio D eci e lode" che vuole e quando vuole ( a parte il primo), anche a distanza di tempo, per sempre. Basterà dichiarare il blog a cui lo si vuole assegnare e la motivazione. Oltre che, naturalmente, mettere a disposizione il necessario link in caso che il destinatario non sia ancora stato premiato prima.


IO PREMIO:

http://juneross.blogspot.com/
http://bibliotecaromantica.blogspot.com/
http://leggererosa.splinder.com/
http://rosaromance.splinder.com/

MOTIVAZIONE:
perchè sono accurati nei contenuti e garantiscono divertimento, evasione e sorrisi!

mercoledì 13 febbraio 2008

Sentimenti feriti...

... ci sono due categorie di persone: quelli che vincono, quelli sicuri di sè, i tracotanti, e quelli che sbattono spesso e volentieri la facciuzza contro una porta chiusa, i sognatori, quelli che si illudono e che poi alla fine devono fare i conti con la "dura realtà".

Si è forse capito che IO sono una sognatrice: una di quelle che davanti alle cose che girano storte, davanti alle sconfitte dei corretti e alle vittorie degli immeritevoli, mantengo intatta la mia capacità di allibire.. di sgranare gli occhi, sussultare e pronunciare la mitica frase: "Ma non è giusto!"

I furbi, quelli che cadono sempre in piedi, quelli che non si stupiscono mai di niente, di solito quando il mondo premia i peggiori ridacchiano tra i baffi e dicono a mezza voce che va così, che è giusto così, che occorre guardare lontano...

A volte la mia capacità di indignarmi - a 35 anni suonati !!! - per quello che funziona male a volte mi esalta, mi piace... a volte mi fa arrabbiare: vorrei essere più disincantata, più smaliziata... vorrei saper accettare il gioco anche quando le regole non mi piacciono...
Invece no, sono così cretina che quando qualcosa urta la mia lealtà, mi ritiro scandalizzata...

lunedì 11 febbraio 2008

Perchè un libro diventa D.I.K.??

Ciao a tutto il web e buona giornata (oggi c'è il sole!!!)...
Eccomi qui, reduce da una influenza che mi ha allontanata dal pc - e quindi dal mondo - per una intera settimana... ora ritorno, un po' stropicciata e intorpidita, ma con tanta voglia di chiacchierare!!
E inizio subito con una recensione nata dal nulla… una recensione di cui a voler guardare non c’era nemmeno bisogno, dato che sia autrice (Mary Balogh), che titolo, (“Sposa a Metà”), primo capitolo della saga Slightly, non hanno bisogno di presentazioni. Inoltre, non è una recensione che nasce da fresca lettura, essendo questo un libro che ho letto anni fa, anche se ogni tanto ci ricado e lo rileggo!

Però, questo titolo è il simbolo di una domanda che mi sono posta qualche giorno fa.

Perché un libro diventa D.I.K.?
(Desert Island Keeper)

La trama di “Sposa a metà” è riassumibile in 5 righe.
Scommettete?
Alla morte in battaglia del suo sottoposto, Capitano Morris, il colonnello Aidan Bedwyn – onora la promessa fattagli in punto di morte – recandosi dalla sorella di questo, Eve e, per aiutarla a garantirsi l'eredità, la sposa. La lotta per superare le vicissitudini delle rispettive famiglie li avvicinerà e li farà conoscere e il loro diventerà un matrimonio d’amore.


Ecco qui una ricetta semplice-semplice e veloce-veloce, di quelle che solo in mano ai veri chef diventano manicaretti.
E allora come mai Sposa a metà è diventato un DIK per me e per molte altre appassionate del genere? Per i protagonisti, credo.
Aidan è un uomo alto, massiccio e non bellissimo, che cerca sempre di vivere onorevolmente. Questo per lui significa fare al meglio un lavoro che non gli piace (il soldato) e tener fede alla propria parola.
Eve è la figlia di un arricchito minatore gallese che cerca di combattere la sfortuna (morte della madre, del padre, del fratello, eredità in mano a un crudele cugino) e di dividere la fortuna economica che ha avuto, riunendo intorno a sé persone che hanno bisogno di lei.
Dunque, Eve non ha una famiglia di sangue, ma si crea una famiglia di affetti.

Io credo che questo libro rimanga nel cuore perché Aidan ed Eve sono eroi nel senso più puro del termine.
Eroi quotidiani.
Eroi silenziosi, che cercano di superare senza clamore e senza gloria le difficoltà che la vita para loro innanzi. Saranno proprio le avversità quotidiane che faranno nascere e rinsaldare quell’amore che crescerà tenero e… “normale” come loro, affettuoso e … impegnativo come la vita, fatto anche di riconoscenza e di gratitudine e di affetto.
Per me questo è diventato un DIK perché è la storia speciale di due persone normali, con tutto quello che significa essere persone normali e dover fronteggiare i super problemi della vita con le armi della nostra normalità.

Aidan e Eve, aristocrazia a parte, sono davvero normali (lui ha una famiglia faticosa ed invadente e un lavoro che non ama, lei una situazione finanziaria faticosa e una famiglia che le pesa addosso)… normali, quindi, come ognuno di noi … così come è normale – e speciale insieme – chi ha il coraggio di superare i piccoli e grandi affanni per i quali non viene premiato né osannato pubblicamente.

Desert Island keeper, quindi… per l’umanità profonda e struggente dei protagonisti, che magari non fanno acrobazie sui materassi, ma sanno cosa vuol dire quando la vita ti si rivolta contro.
Vaneggiando tra me e me, pensavo che un DIK come questo potrei chiamarlo anche NESQUIK (Non Esco Senza Questo Keeper), non fosse che è un marchio di cioccolato, o SMS (Senza, Mi Scoraggio) ma è il nome dei messaggini telefonici…
Scherzi a parte, trovo che Sposa a Metà sia uno dei titoli più commoventi, belli e struggenti della Balogh. Da leggere!!!
LLucya73

mercoledì 30 gennaio 2008

Backstage... che eroina sarei??



Ecco il backstage del "cappellino" al sondaggio comparso su Immergiti in un mondo rosa, dal titolo: "Che eroina saresti".



Io lo so che eroina sarei. Sono una di quelle che ha risposto che vorrebbe essere esattamente come è, se fosse catapultata nel bel mezzo di una avventura da romance.


In tutta onestà (riesce molto semplice essere moralmente onesta in un blog!!) sarei del tutto diversa da quella che è la mia eroina ideale.


Non sarei ideale, perchè sarei reale!
Molto lontana dal modello di "alta, magra, biondocrinita e occhiazzurrata" cui mi piacerebbe assomigliare, sarei ME.


Ci pensavo ieri... leggendo le risposte del sondaggio: con il mio fisico da "violoncello" (non proprio regency, ecco...) e la faccetta tonda, con gli occhi neri sempre all'erta e i capelli ricci e ribelli, immortalata all'entrata di Almacks - vestita di bianco - credo che sarei...



...una meringa paciotta e chiacchierona, non riuscirei ad andare a tempo di valzer nemmeno sotto tortura, pesterei i piedi di qualsiasi conte/duca, inciamperei nei valletti, sparerei gaffes a raffica e imprecazioni da far rabbrividire le patronesse.


Sarei curiosa come un gatto, spontanea e buffa... mangerei più dolci del dovuto e avrei sempre l'acconciatura un po' storta... gesticolerei parlando ad alta voce e riderei a gola spiegata delle mie stesse battute. Farei acquerelli bruttissimi che regalerei a chiunque e darei troppissima confidenza alle cameriere.


Credo proprio che sarei così, come sono.


Me la godrei un sacco, sgranando gli occhi davanti a ogni cosa senza falsa malizia, in pace con me e con il mondo...


...e - se avesse buon gusto e amasse l'allegria - credo che anche il duca più severo e bacchettone mi adorerebbe e mi chiederebbe di sposarlo... magari dopo avermi salvata da un inciampo con caduta in fontana...


...e il nostro sarebbe un amore allegrissimo e il mio bacchettone sarebbe certo di condividere la vita con un fuoco d'artificio!!


lucetta




lunedì 28 gennaio 2008

II Bastian Contrario...




sottotitolo: "...e invece a me no!"


Sapete che cosa è un "bastian contrario"? Nell'italiano "parlato" viene chiamato bastian contrario chi assume le opinioni e gli atteggiamenti contrari a quelli della maggioranza.

Ebbene, a me succede una cosa strana... ci sono libri la cui pubblicazione mi scivola addosso come acqua fresca. Nè titolo nè copertina risvegliano minimamente la mia femminilissima curiosità: li vedo lì ad avvizzire nella mia edicola preferita e non li degno di uno sguardo. Piuttosto, prendo "Il Paradiso del puntocroce", io che non distinguo un uncinetto da un amo da pesca!!

Poi, capita, che un certo titolo diventi oggetto di discussione, magari inferocita, tra lettrici che conosco. Capita che si alzi un coro di approvazione unanime, che quel romanzo venga portato agli onori e agli altari della gloria.

Che meraviglia, che libro magnifico... che stile, che personaggi... tutte ne dicono meraviglie.
E a questo punto a LUCETTA che succede?

1) Mi viene una impellente voglia di leggerlo.
2) Ovviamente a quel punto nella mia edicola non lo troverò più e dovrò ramazzare ovunque per cercarlo - ma questo è un dettaglio.
3) Lo leggerò e ne penserò l'esatto contrario delle voci unanimi che avevo sentito.

E' MATEMATICA!
Se ho letto un libro perchè in 20 ne dicevano bene... a me non piacerà!
E giurin giurella che non sono in mala fede!! Non lo faccio apposta o per partito preso...
Semplicemente, mi succede. Ogni volta. Un mistero peggio che il mostro di Loch Ness.

Quindi, dato che ciò è sconcertante, ho provato a razionalizzare (cosa che tento di fare anche quando compro scarpe, scarpe, scarpe , pur avendo bisogno di un paio di jeans nuovi da tempi immemori...) e mi è venuto in mente che:

Se tutti parlano "bene" di un libro (ma capita anche dei film), parto con "l'ottica della compensazione": il mio discorso è tutte trovano solo i pregi: possibile che questo libro non abbia difetti? E se sì, quali sono?
Un titolo con cui mi è successo? Platealmente? DEMONE E GENTILUOMO di Susan Schonberg.
Per un sacco di amiche, il protagonista era uno splendido esempio di eroe tenebroso, caratteriale, prepotente. A me sembrava semplicemente che facesse i capricci.
Mah!
A voi non succede mai?
Lucetta


mercoledì 23 gennaio 2008

En Garde: prima parte!!


Tempo fa è nata una piacevolissima "tenzone" tra me e una "rosella" su un titolo recentemente pubblicato da Oscar Mondadori: "La figlia del matematico" di Laura Kinsale.Lo scambio acceso ed entusiasmante delle battute tra me e quella che è la mia prima Guest Star è stato talmente simile a un duello, con tanto di stoccate, parate e affondi, che ho deciso di fare un vero e proprio duello in cinque mosse.

Quindi ecco a voi la prima Guest Star: è romana, intelligentissima, acutissima, scrive benissimo... è MORENA !
E quindi, en garde!
Il duello sarà tra la sottoscritta e Morena circa La figlia del matematico!
L’alba.
Una leggera nebbia sale al cielo e avvolge la natura attorno a me rendendola magica, irreale, priva di contorni e colori. Ma il mio sguardo fiero è perso in lontananza, oltre l’orizzonte… Là, oltre le vaste pianure, oltre i monti elevati e l’infinito mare aspetta il mio avversario, con la spada al fianco o la pistola in pugno, non so… La strada è lunga e mi incammino…
Questo è il giorno de “Il Duello”.

MORENA: 5 stoccate, 5 parate, solo 5 mosse per difendere un romanzo, 5 pilastri su cui poggiare il valore di: “La figlia del matematico”.

1° mossa: Il Romanzo è di spessore. Ogni singolo dettaglio dell’ambiente è degno di attenzione. C’è una cura particolare nel descrivere quella splendida epoca che fu l’Ottocento. Lo sfarzo e le ricchezze, il benessere della nobiltà e da contraltare la semplicità e la modestia della borghesia. Due mondi che si sfiorano senza mai toccarsi… C’è lavoro e fatica e ricerca, nel descrivere con dovizia di particolari la vita di un manicomio, gli strumenti di cura, le credenze sottostanti la malattia mentale, la realtà angosciante in cui si trovavano a vivere i pazienti abbandonati, talvolta niente affetto pazzi, semmai “imbarazzanti” per le famiglie altolocate. E ancora, c’è tanta empatia nel descrivere così mirabilmente l’afasia, l’incapacità di capire e di essere capiti, l’improvvisa paura che coglie gli afasici, gettati in pasto ad un mondo di cui non conoscono più le regole, di cui non riconoscono i simboli… Dimostrazione, lo dico una volta di più, che si può scrivere d’amore senza mai dimenticare tutti gli altri sentimenti che albergano nell’animo umano…

2° mossa: Il Romanzo è di sublime qualità. C’è un’insondabile profondità nei protagonisti, un’intensità particolare nei loro vissuti, un vero significato nelle loro azioni. C’è Amore. Non quello da operetta. Un amore così grande da scontrarsi con la malattia, la povertà, la paura, la religione, da scontrarsi con quanto vi è più sacro nella vita di tutti noi. C’è un amore fatto di tante sfumature, fatto di bisogno e di dipendenza, fatto di desiderio e di sensualità, fatto di dubbi e di coraggio, ma anche di rabbia, talvolta, e gelosia… Un amore sincero, plasmato da tutta la luce e le tenebre che risiedono dentro l’animo umano. E c’è una Storia. Una storia che non è solo l’intreccio di eventi ma è il lungo percorso interiore che i protagonisti saranno costretti a compiere per giungere ad una vita più piena… “Mia dolce vita… Tre cavalli personali… due carrozze… velluto… camere… cuscini… letto… i miei baci. Tutti i miei baci. Tutti solo per te.”

3° mossa: Christian, duca di Jervaulx. È assolutamente superbo, raffinato, altero, orgoglioso, del suo titolo come del suo passato. Assolutamente consapevole del suo potere e del suo fascino: desidera e non deve giustificare il suo desiderio; ordina e non discute i suoi comandi. Assolutamente originale: adora la cioccolata, ha idee radicali e una passione indiscussa per la matematica… E ha gli occhi azzurri ombreggiati da ciglia lunghissime…
Assolutamente delizioso ma inavvicinabile… come un dio. Ma non è una divinità e come uomo scoprirà di quanto dolore può essere costellato il cammino che conduce alla consapevolezza di sé. Talvolta bisogna toccare il fondo per risalire, è una frase fatta ma contiene un nucleo di verità. Chris colpito duramente dalla malattia, impossibilitato a comprendere e ad essere compreso conosce per la prima volta la frustrazione e la sconfitta, la sopraffazione della brutalità sulla ragione… Eppure… eppure non perde quella scintilla di ribellione, di entusiasmo, di umanità che lo condurrà lontano dalla sua prigione, che gli permetterà di riprendere il ruolo che gli spetta, che gli darà, infine, tutto il coraggio di riprendersi la donna che ama: “Ti dono… egoista arrogante bastardo… quello che sono, e tutto quello che posso.” Oh si, tutto quello che è e tutto quello che può… e anche di più…

4° mossa: Archimedea Timms. È una donna, si, una donna nell’accezione più piena, più completa del termine. Novella Antigone, si prende cura del padre cieco e condivide con lui la passione per la matematica. Carina senza essere bellissima, semplice senza essere banale, coraggiosa senza temerarietà, tenera senza stucchevolezza, orgogliosa senza presunzione, intelligente e coerente… Una donna, si, una donna che non è solo una mascherina di teatro. Una donna con tutte le sue paure, le sue debolezze e i desideri. I suoi capelli scuri e lunghi fino alle ginocchia, unico vezzo concesso alla sua femminilità, e quelle perle intrecciate alla sua chioma, così semplici, così eleganti, così nobili… Una donna timida e riservata ma che tra le braccia del marito lascia emergere tutta la sua femminilità, tanto da concedersi a lui con passione e ardore e altrettanta sincerità. Nessuna finzione. La stessa donna, la stessa Maddy che sa che l’amore non può tutto e deve scegliere… Scegliere tra il perdere la sua anima, il suo mondo, tutte le convinzioni in cui è cresciuta e accettare un mondo ipocrita, per certi aspetti malvagio, dove i suoi valori non esistono più o sono semplicemente da deridere, o allontanarsi, ritornare nel suo mondo di piccole sicurezze, di quiete, di affetti ma privo di amore… E la coraggiosa Maddy scopre che può rimanere se stessa accanto all’uomo che ama: “Sei mio marito e io tua moglie… consorte, senza altra legge che l’amore tra noi”.

5° mossa: Il Romanzo è il mio sogno fatto realtà, le mie speranze… I lunghi capelli di Maddy sono i miei lunghi capelli, e le perle intrecciate sono il simbolo delle piccole accortezze che mi concedo. La semplicità di Maddy è la mia semplicità e la sua testardaggine è la mia. La sua paura di un mondo sconosciuto è la mia paura di camminare in un mondo in cui i miei valori non hanno valore. Il suo coraggio per dominarlo è quello che vorrei avere io. Le debolezze di Chris sono le mie quando percepisco di comunicare attraverso un muro di vetro, quando le parole giungono distorte, frammentate… E l’entusiasmo di Chris è il mio entusiasmo quando lavoro e studio perché il mio futuro sia più roseo, perché non debba più dipendere, perché possa essere sempre al meglio delle mie possibilità… E il lieto fine è il mio lieto fine, in attesa che il “mio duca” giunga da me, ignori il mio cappotto rovinato, le mie scarpe vecchie ma comode, ignori magari anche i miei lunghi capelli stravolti e si accorga che ho delle perle in serbo per lui...
LLucya73 risponde con una sola mossa, lasciando alla valorosa avversaria l'onore delle armi:
Cara Morena, io lo dico e lo ripeto.
Questo romanzo è bello, è vero, bellissimo... come altri. Presenta personaggi vivi, che vivono tra le pagine e ci fanno affezionare... come altri. Questo romanzo presenta una gamma di sentimenti vividi - felici e dolorosi, palpitanti e coinvolgenti.. come altri.
Ma questo romanzo presenta un amore che non mi appaga: perchè un amore grande e vero e importante NON nasce dal bisogno, non è la catarsi dalla colpa, né è la cura della malattia... Bello il libro, grandi i personaggi, splendida e originale e di spessore la storia. Ma un amore così, non è quell'amore che non conosce ragioni e che abbatte ogni ostacolo. Questo è un amore figlio della necessità, che non mi convince nè mi avvince.
Però mi arrendo.
La forza della tua passione mi ha impressionata.
Il fioretto giace sul campo, e nella nebbia pallida del mattino stringo la mano della mia fiera avversaria.
Sono sconfitta, ma non vinta!
LLucya73

lunedì 21 gennaio 2008

Annuncio: nasce una nuova rubrica...

Allora,

come sapete, o forse non sapete, questo blog è nato NON solo per dare sfogo alle mie intemperanze verbali, ma anche per condividere queste intemperanze con le amiche.


Amiche che vivono come me questa passione per la lettura e il romanticismo, ragazze che ho conosciuto attraverso la rete e che sono entrate nella mia vita diventando presenze concrete e quotidiane, reali e dolcissime.


Quindi, dato che è grazie a molte di VOI mi diverto come una pazza a commentare, confrontare e criticare... nasce uno spazio aperto al confronto.
Sul blogghetto, nasce un altro post-icino, una rubrica che avrà cadenza regolare - a seconda del gradimento potrà essere mensile o quindicinale o settimanale - e che ci permetterà di affilare le linguette una contro l'altra, come spesso facciamo in chat o via email... La rubrica si chiama:

"En Garde": duello di opinioni.
En garde è il grido di battaglia con cui i nostri amati eroi iniziavano i duelli, per salvare il proprio onore, rivendicare una lady o difendere l'amore o un'idea... un duello è un combattimento leale, un faccia a faccia, armi alla pari, astuzia contro astuzia... testa a testa.

En garde sarà l'occasione di confronto con Guest Star che concederanno il loro tempo, la loro arguzia e intelligenza per suscitare un sorriso o una riflessione.. chiunque di voi voglia cimentarsi con un duello di opinioni, sugli argomenti più svariati (un titolo discusso, un genere, un autore...) è ben accetta...
La prima Guest Star è un'autrice di recensioni molto amata nella community di letture rosa... e con lei dibatteremo su di un romance che ha appassionato e diviso, un libro talmente meritevole che ha "guadagnato", secondo gli editori, il privilegio di essere (ri)pubblicato in Oscar Mondadori...
Avete qualche idea?
A mercoledì, allora... en garde!
Llucya73 (alias Lucetta vostra)

mercoledì 16 gennaio 2008

Uno stupidario romantico...

ovvero: "...questo non lo dovevo leggere!"
Ditemi che non succede solo a me, (zuccherosa e cervellotica alla massima potenza)... ditemi che anche a voi capita di scovare espressioni così sdolcinate e fuori luogo da farvi sentire imbarazzate e infastidite, o da farvi ridere da sole.. o sorridere, o magari gettare il libro da parte per un istante, sbuffando e mormorando: "ma no! non può aver scritto QUESTO!"
Avete capito. Mi sto riferendo a quella sterminata rassegna di espressioni assurde che possono costellare anche i romance migliori.
Dalla "rovente spada della passione" alla "perla segreta del desiderio", quante di voi non si sono fatte due sane ghignate per il tentativo disastrosamente fallito di evocare una passione torbida ed infuocata, che finisce con il sembrare artefatta e ridicola?

Alcuni scrittori riescono, senza mai cedere alle bizzarrie, a descrivere un amore forte, intenso, passionale. Altri si rifugiano all'ombra di una passione verbosa e sdolcinata, così goffa da invogliare a una sana risata.
Questo si propone come uno stupidario romantico: raccolta di espressioni buffe, bizzarre, stravaganti e involontariamente ridicole che guarniscono i romance. Se avete il ricordo di un'espressione che vi ha fatto sorridere, ridere, sogghignare o arrossire di imbarazzo, raccontatelo, se vi va!
Non serve indicare titolo e autore, anzi, OMETTIAMO dettagli di questo genere. Non è un processo ad autori o opere, ma una pausa di ironico divertimento nella nostra voglia di romanticismo.
Inizio io:
tempo fa trovai una frase che mi fece letteralmente cappottare dalle risate sul divano... immaginate un "lui" che dopo mille peripezie riesce a sposare la bella del suo cuore, indi a portarla nella camera padronale del palazzo. Immaginate la dama stesa sul letto, verosimilmente palpitante di emozione... L'EROE si appropinqua fieramente al talamo (altra parola buffa, ma forse solo per me...), NUDO COME UN VERME NUDO, mormorando sommessamente: "non voglio spaventarti con l'intensità della mia smodata voglia di possederti"...
Ehi, amico, guarda che la spaventa come parli, se non si addormenta prima!
Dimenticavo che l'eroe diceva le sante parole di cui sopra avanzando regale "con un enorme attributo che si ergeva a proclamare il desiderio di lei"
Ragazze, impossibile ma veroooooo!!! Ho trovato quel passaggio ridicolo, assurdo e grottesco.
In una parola: fantastico!
Attendo voi... !!

lunedì 14 gennaio 2008

Eroine autobiografiche!






Grrrrr.... che nervi! Lucetta vostra è oggi intenta a mangiarsi appetitosamente i gomiti...


Io non so: meno di una settimana fa pontificavo da questo mio blogghetto su quanto possano essere stupide certe eroine... su quanto a volte venga voglia di sopprimerle... sulla falsa ingenuità di certe donzelle che scappano "ragionevolmente lente" per non stancare l'intrepido inseguitore o su quelle che prima di svenire si accertano di aver ben pronte le forti bracciotte dell'eroe di turno...



Insomma, ero lì bella tranquilla a ridermela sulla muliebre stupidità dimostrata dalle protagoniste dei nostri amati romance (e qui devo dire che regency e medievali sono sulla stessa lunghezza d'onda, l'eroina regency essendo solo meglio calzata nella fuga su strade meno scoscese)...




E mentre ridacchio - che mi capita? L'eccezione che conferma la regola.

Mi capita che inizio a leggere "Tutto in un bacio", di Julia Quinn.



"E quindi?" chiederete voi?

"E quindi: nel delizioso TUTTO IN UN BACIO, si parla del bellissimo, carismatico, affascinante Gareth St. Clare, ok, ma il punto non è quello (sono stati creati - anche per mano della stessa Quinn - altri "eroi rosa" molto più DDD - Dark, Dominant and Dangerous - di Gareth St. Clair)



Il punto sta qui:

raramente ho letto di un'eroina più FANTASTICA di Hyacynth Bridgerton.

Me ne sono innamorata come non potrei di nessun protagonista maschile, perchè me ne sono innamorata con la forza dell'immedesimazione, dell'empatia e della voce della solidarietà femminile. Ero quasi, commossa, mentre divoravo ansiosamente le pagine come golosi cioccolatini al caffè.

E questo perchè Hyacynth Bridgerton sono io.



Sono io e ed è tutte quelle ragazze - chiacchierone e saputelle, determinate e pomposette - che vogliono avere sempre l'ultima parola, e che soffrono di attacchi di orticaria quando devono ammettere che qualcuno ne sa più di loro. Su qualsiasi cosa.



Hyacynth è normale nel senso più pregevole del termine, ed è profondamente moderna.

Infatti:

è una figlia dispettosa e ribelle con la madre cui, pure, vuole un bene dell'anima.

E' una fidanzata bisbetica, autoritaria e saputella, che patisce la paura che apparire troppo più in gamba del maschietto vada a detrimento della sua femminilità.




In realtà, è un luogo comune da combattere quello per cui è più femminile la debolezza del coraggio.



Pensateci.

Una saggia fanciulla che - avvistato un topo - lo rincorre brandendo la ramazza, è convenzionalmente meno aggraziata di una che leggiadramente sviene addosso ai pettorali di un eroe ben pasciuto ... e rischia di essere considerata una megera, per carina che sia.




Hyacynth è coraggiosa, intelligente, sicura di sè, non complessata, divertente e anche un poco buffa. E soprattutto riesce a estirpare all'amato bene le più belle parole d'amore che ho letto in questo periodo: "Voglio invecchiare con voi, ridere con voi e lamentarmi con i miei amici di quanto siete manipolatrice, petulante e cocciuta, sapendo segretamente di essere l'uomo più felice d'Inghilterra!"


Ecco che quindi sono costretta a corroborare la mia tesi con una robusta eccezione.

Certo, molte eroine sono peggio dei peletti del pennello sullo smalto fresco.

E vero, molte altre sono più irritanti della smagliatura nella calza nera l'unico giorno in cui mettiamo la gonna.

Ma vuoi mettere che cosa bella è la donna quando è profondamente, meravigliosamente, strepitosamente DONNA?

Llucya73




giovedì 10 gennaio 2008

Intervista a Mary BALOGH. Backstage...


sottotitolo: ...di un sogno che si avvera!



Era la mattina del 31 dicembre 2007 e la Lucetta vostra giocava agli autoscontri con il carrello in un supermercato intasato di gente... stavo giusto facendo il tiro alla fune con una determinata vecchietta per l'ultimo cotechino precotto, quando mi squilla il telefono e la nostra amica Juneross mi dice con voce quasi annoiata:


"Ti andrebbe di fare un'intervista? Puoi preparare qualche domanda?"


Ebbè, dico io, che problema c'è? Curiosa come sono, domande te le preparo quante ne vuoi! Dimmi solo chi è il fortunato da sottoporre al fuoco di fila e io parto come un razzo! A questo punto la nostra ross, che ben mi conosce, esala un nome... che è IL NOME: Mary Balogh!


Quindi sono successe tre cose:

1) ho urlato: "COOOOSA?" così forte che la vecchietta ha mollato il cotechino, sobbalzando.

2) il mio cuore ha fatto un salto e la mia mano ha stretto forte il carrello.

3) il cotechino è volato via, finendo direttamente nel carrello della vecchina.


Non saprò mai com'è il cotechino precotto "Bellentani", ma in compenso ho la possibilità di intervistare un mio idolo vivente!! Vi risparmio i trilli con cui ho gorgheggiato di felicità, ma a questo punto è subentrato ... lo sgomento!
Ecche le chiedo io a MARY BALOGH?
Già, perchè tra le domande che avrei voluto fare ma che ho escluso a priori di poter fare, autobocciandomi, ci sarebbero state le seguenti...
1) cosa si prova ad avere una mente come la sua, che ha potuto "creare" il duca di Bewcastle?
2) come ha fatto a creare un personaggio meraviglioso come il Duca di Bewcastle?
3) non si sente in colpa per averci fatte innamorare a frotte di Bewcastle?
4) non potrebbe scrivere la storia di tutta la vita di Bewcastle?
5) ritiene che Bewcastle potrebbe avere un figlio migliore di lui?
6) potrebbe scrivere la storia del figlio di Bewcastle, e farlo come il padre?
7) è innamorata di Bewcastle?
8) se non è innamorata di Bewcastle, come è possibile?
....e via di seguito!
Capite che la signora si sarebbe annoiata un tantinello!
Così alla fine, le ho chiesto ALTRE COSE che volevo sapere e che pensavo interessassero anche voi. Vi dico subito che la paura dominante è stata quella che le mie domande sembrassero BANALI e INGENUE.
Volevo evitare di chiedere cose già chieste 1.000 volte, perchè sennò mi avrebbe dato risposte già date altre volte, era inevitabile. Volevo davvero cercare di sorprenderla con qualcosa che la facesse riflettere e che la inducesse a rivelarci almeno una chicca!
Ma far riflettere una persona che sulle sue riflessioni - tradotte in parola - ha costruito la sua professione, beh, non è facile...
Vi dico subito che con almeno DUE domande credo di averla fatta almeno sorridere!
Personalmente, la mia impressione è che sia una persona introspettiva e molto riflessiva, disponibile e modesta nonostante sia conscia delle sue capacità (insomma, è pur sempre la mamma artistica di Bewcastle!!)
Rispondendo alla domanda sul libro più buffo che abbia mai scritto, ha dimostrato il suo senso dell'umorismo che nei libri, spesso improntati a una vena di elegante malinconia, non sempre trapela.
E quando invece ha risposto alla n. 8, (di quale personaggio irrimediabilmente secondario si sia mai innamorata al punto da dolersi di non poterne narrare), ci ha rivelato che le dispiace proprio tanto non poter scrivere, per i motivi che state leggendo nell'intervista, la storia di Rose, bella e sfortunata, morta giovane dopo essere stata... la storica amante di Bewcastle!!!
Spero che l'intervista vi sia piaciuta e di non essere sembrata nemmeno a voi troppo banale o ingenua nel fare domande a quella che è una delle più valide autrici del genere!
La vostra lucetta, emozionata e felice!
LLucya73

martedì 8 gennaio 2008

Ma voi non LE odiate quando...?


Backstage II: ancora sulle eroine!




Probabilmente, tutta l'atmosfera dolce e festaiola delle feste natalizie deve aver innescato in me una reazione allergica. Di solito tendo ad essere accomodante, ma "ideare" questo sondaggio sulle eroine mi ha aperto gli occhi su una cosa...


Ho sempre pensato che sia ovvio che a noi "ragazze" piacciano di più, tranne rare eccezioni, le figure maschili di quelle femminili descritte nei romance. D'altro canto, le descrizioni che vengono fatte degli eroi, siano essi machi alfa o omega, sembrano incarnare il sogno segreto di ogni donna.


Gli eroi, infatti, sono sempre bellissimi, o al limite affascinanti - così tanto da essere meglio che belli - ricchissimi, tormentati al punto da mandare in sollucchero il nostro senso chioccesco, libertini, umorali e prepotenti. Nonostante questa loro scorza dura, che fa molto "eroe solitario verso il tramonto" - capita che gli eroi si innamorino come il più sprovveduto dei pivelli, cadendo in tranelli emotivi banalissimi.


E comunque, i maschietti alfa nei romance sono onesti con se stessi e CON NOI, della serie: "Ok, la tipa mi piace, ma meglio che io stia zitto" per tutta una serie di motivi tra cui:

a) sono stato gabbato una volta e ora non mi fido più...

b) sono ricco e potrei non scoprire se vuole me o i miei soldi...

c) mi odia perchè sono responsabile della rovina di suo fratello/padre/defunto marito e quindi userebbe il mio amore contro di me...


Insomma, di solito l'eroe non dimostra il suo amore, nondimeno se ne accorge abbastanza in fretta e condivide con il lettore questo sentimento, la decisione di tacerlo e il disagio che ne consegue.


Ma le EROINE?

Le donzelle sono sempre così oneste? Non dico con l'eroe, ma... con le lettrici?

Sono solo io a deterstarle peggio del cavolfiore lesso quando "gigioneggiano"?


Ma sì, dai, voi non odiate le eroine di turno quando leggete che


...vedono l'eroe al ballo: affascinante e fiero come il principe delle tenebre, si staglia ad altezze siderali sui miseri mortali: è bello, maledetto, fascinoso e magari, quando le vede, fa pure un po' il provolone... e loro?


Lo evitano... lo sfuggono... (e fin qui nulla da dire, è una strategia come tante altre) fanno le ritrose... (e va bene anche questo, da Giulietta in avanti è pieno il mondo di damigelle che fanno stagionare i corteggiatori sotto al balcone...) e dicono CHE NON LO SOPPORTANO PERCHE' E' ARROGANTEMENTE sensuale e provocante, e che non tollerano che la sua ricchezza e bellezza lo convincano di far breccia in ogni cuore femminile e a loro, porelle, della bellezza/ricchezza/arroganza ecc. ecc. non interessa niente!!


Ma de che?

Ci vogliono far credere che è meglio uno con la "s" blesa e le orecchie alla "topo gigio"!? Vogliono convincerci che non le manda in sollucchero neanche un po', neanche per un attimo, il fatto che quel bel tomo del Duca Tal de tali - si svegli per occhieggiare proprio loro, dopo anni di aristocratico distacco?


Ora.

Se alcune leziose donzelle - quelle eroine che proprio non amo - vogliono incuriosire il duca di turno evitandolo/sfidandolo/insultandolo, facciano pure, ma che cerchino di intortare anche le lettrici, non mi va giù!


Per intenderci:

- amo le eroine "alla moda di" Amanda Quick: anomale, un po' svampite, intellettuali, simpatiche e senza problemi nell'ammettere - all'inizio solo con il lettore, poi anche con l'eroe - il proprio sentimento;

- amo le eroine "alla moda di" Mary Balogh: spesso sono malinconiche o invischiate in storie difficili, ma difficilmente negano al lettore l'evidenza, quando si innamorano.

- detesto tutti quei "fragili fiori di serra" che vogliono convincere chi legge che a loro non interessa che l'eroe le stia rincorrendo, ma che rischiano di inciampare nello strascico perchè, mentre fuggono, si voltano un po' troppo spesso a controllare di non scappare troppo veloce!


E voi?
LLucya

lunedì 7 gennaio 2008

Backstage...

Eccomi qui nel mio post-icino.
Ammetto che è bello avere un blog, un angoletto tutto mio... è come una poltrona comoda e vecchiotta in cui accoccolarsi davanti a un camino, con un libro in mano e una tazza di the fumante sul tavolino di fianco.
Sul blog "Immergiti in un mondo rosa" è comparso oggi il mio nuovo sondaggio...
(Sapete, no?, quella piccola fissa che ho di voler sapere cosa pensa chi - come me - ama la narrativa storico-sentimentale)
Argomento del sondaggio: Che eroina saresti.
Domanda vostra: Che ti bevi la sera?
(Tisane all'arancia/cannella o al tiglio/melissa, N.d.L73)
Non ho dovuto bere granchè strano per pensare al nuovo sondaggio: ho messo semplicemente tutte nei miei panni. Perchè io - quando leggo un romanzo rosa - DIVENTO la protagonista, comunque ella sia. Timida o estroversa, coraggiosa o incasinata... mi ci trasformo sempre.


Ecco perchè non mi piacciono quasi mai le eroine delle mie letture, perchè sono molto diverse da me e spesso mi constringono a trasformarmi in qualcuna che non mi piace. Quindi, il ragionamento alla base del sondaggio è: se per una volta, anzichè immedesimarmi in una eroina preconfezionata (l'eroe preconfezionato invece lo lascerei com'è... ), potessi essere ME STESSA in una storia d'amore regency, che tipa sarei?
Probabilmente se io, con la mia notoria capacità di far casino praticamente ovunque, fossi paracadutata da Almacks, CREEREI non "un incidente diplomatico" ma una strage diplomatica!!)
E il passaggio successivo è stato chiedermi che eroine si immaginano di essere tutte quelle che come me amano i regency romance.
Ecco come mi è nata quest'idea!
Eccovi il video, che ho realizzato in un pomeriggio di meditazione e che trovate comunque anche da Juneross!! La colonna sonora è una delle mie canzoni preferite di sempre, perchè esprime con tenera poesia la poliedricità di noi "ragazze".



LLucya73

venerdì 4 gennaio 2008

Il paese della cuccagna!

Considerazioni semiserie sul ton londinese.
Ok, un bel respiro e ... via, con il mio primo post-icino!
Mi sono descritta caramellosa e logorroica, zuccherina e maliziosa.
Bene, inizio dal mio lato malizioso questo "quaderno di appunti".
La mia voracità nel leggere romance storici (e la mia passione per questo genere di letteratura) non ottenebra il mio lato razionale. Che mi ha portata a pensare quanto segue.
Approfittando della pausa natalizia, sono reduce dalla rilettura di:
1) tutti e 4 i libri della saga "Wallflower" di Lisa Kleypas, letti in inglese;
2) tutti e 6 i libri della saga "Slightly" (i Bedwyn, per intenderci), in italiano;
3) i volumi pubblicati della saga Bedegrayne di Lisa Kleypas;
4) i volumi pubblicati della saga Bridgerton, di Julia Quinn.
A questo punto, oltre a sospirare alzando gli occhi al cielo e serrando il volume al petto, mi si sono imposte anche 2 considerazioni (un po' cattivelle, ma tant'è).
La prima, ovvia, è che questo amore per le saghe (mio e di chi come me ama le nutrite serie di storie di famiglia) probabilmente si spiega con il fatto che la continuità dà un'idea di sicurezza.
La seconda considerazione è che l'Inghilterra del 1800, epoca d'oro della reggenza e mio periodo favorito per il romance, era ... il paese della cuccagna!
Pensiamoci.
L'Inghilterra è un'isola, nemmeno troppo estesa.
Il Regno Unito non occupa neppure tutta questa isola (ci sono anche Irlanda e Scozia).
Le storie che AMO leggere sono ambientate tutte a Londra o nei dintorni di Londra.
Sempre quelle storie, sono spesso incentrate durante la season londinese.
Ebbene:
in una porzione di territorio ridotta, in uno spazio temporale calcolabile in settimane, si radunavano una quantità di gentiluomini alti, mori, dominatori, ricchi, laconici e SCAPOLI tale da stecchire qualsiasi scienziato statistico.
Peraltro, sempre per ottimizzare le statistiche, si impone che questi gentiluomini avessero unicamente amici brutti, o quantomeno di aspetto ordinario, tanto per far rientrare la popolazione maschile inglese nella media mondiale.
(Oltretutto, temo che cotanta popolazione di belli e taciturni non apportasse una grande conversazione da White e negli altri Club!! ^^)
E che dire della "torma" di eroine disperate, belle, povere, vergini, coraggiose e altruiste, insensibili alla ricchezza e pure di cuore che pullulavano nelle sale da ballo?
Si suppone che le goffe, magari cicciotte o brufolose, servissero solo a far da numero! O venissero chiuse negli armadi di casa! Sempre amor di statistica impone che ognuna delle splendide donzelle avesse un'amica racchia, ma simpatica, cui confidare i suoi patemi d'animo.
Venendo ai titoli nobiliari, credo che lo stormo di duchi, conti e marchesi che planava sulla Londra ottocentesca sembrasse un vero e proprio esercito!
Roba che a incontrare un contadino o un commerciante per la strada, lo si iscriveva d'ufficio nelle specie protette a rischio di estinzione.
Vogliamo parlare delle figlie belle e colte, ma povere, dei vicari di campagna?
Quegli ometti dovevano essere quanto meno prolifici come conigli!!
Insomma, se usciamo dalla magia della singola saga, o della singola storia, e ci poniamo in un'ottica di "bieca" razionalità, questo paese era un bizzarro agglomerato di bellissimi, scurissimi e umorali gentiluomini, tutti intenti a salvare radiose, disinteressate giovani donne coraggiose e disperate da una flotta di cattivi impressionante.
Però, non so voi, ma quando leggo qualcuno dei miei amati romance, la magia vince su considerazioni BANALI come quelle esposte sopra.
credo che ognuna di noi abbia ben chiaro nella mente tutto quello che ho scritto qui, e che lo ignoriamo VOLUTAMENTE.
Quando si leggono i romance non è tempo di razionalizzare, ma di sognare!
LLucya73