mercoledì 30 gennaio 2008

Backstage... che eroina sarei??



Ecco il backstage del "cappellino" al sondaggio comparso su Immergiti in un mondo rosa, dal titolo: "Che eroina saresti".



Io lo so che eroina sarei. Sono una di quelle che ha risposto che vorrebbe essere esattamente come è, se fosse catapultata nel bel mezzo di una avventura da romance.


In tutta onestà (riesce molto semplice essere moralmente onesta in un blog!!) sarei del tutto diversa da quella che è la mia eroina ideale.


Non sarei ideale, perchè sarei reale!
Molto lontana dal modello di "alta, magra, biondocrinita e occhiazzurrata" cui mi piacerebbe assomigliare, sarei ME.


Ci pensavo ieri... leggendo le risposte del sondaggio: con il mio fisico da "violoncello" (non proprio regency, ecco...) e la faccetta tonda, con gli occhi neri sempre all'erta e i capelli ricci e ribelli, immortalata all'entrata di Almacks - vestita di bianco - credo che sarei...



...una meringa paciotta e chiacchierona, non riuscirei ad andare a tempo di valzer nemmeno sotto tortura, pesterei i piedi di qualsiasi conte/duca, inciamperei nei valletti, sparerei gaffes a raffica e imprecazioni da far rabbrividire le patronesse.


Sarei curiosa come un gatto, spontanea e buffa... mangerei più dolci del dovuto e avrei sempre l'acconciatura un po' storta... gesticolerei parlando ad alta voce e riderei a gola spiegata delle mie stesse battute. Farei acquerelli bruttissimi che regalerei a chiunque e darei troppissima confidenza alle cameriere.


Credo proprio che sarei così, come sono.


Me la godrei un sacco, sgranando gli occhi davanti a ogni cosa senza falsa malizia, in pace con me e con il mondo...


...e - se avesse buon gusto e amasse l'allegria - credo che anche il duca più severo e bacchettone mi adorerebbe e mi chiederebbe di sposarlo... magari dopo avermi salvata da un inciampo con caduta in fontana...


...e il nostro sarebbe un amore allegrissimo e il mio bacchettone sarebbe certo di condividere la vita con un fuoco d'artificio!!


lucetta




lunedì 28 gennaio 2008

II Bastian Contrario...




sottotitolo: "...e invece a me no!"


Sapete che cosa è un "bastian contrario"? Nell'italiano "parlato" viene chiamato bastian contrario chi assume le opinioni e gli atteggiamenti contrari a quelli della maggioranza.

Ebbene, a me succede una cosa strana... ci sono libri la cui pubblicazione mi scivola addosso come acqua fresca. Nè titolo nè copertina risvegliano minimamente la mia femminilissima curiosità: li vedo lì ad avvizzire nella mia edicola preferita e non li degno di uno sguardo. Piuttosto, prendo "Il Paradiso del puntocroce", io che non distinguo un uncinetto da un amo da pesca!!

Poi, capita, che un certo titolo diventi oggetto di discussione, magari inferocita, tra lettrici che conosco. Capita che si alzi un coro di approvazione unanime, che quel romanzo venga portato agli onori e agli altari della gloria.

Che meraviglia, che libro magnifico... che stile, che personaggi... tutte ne dicono meraviglie.
E a questo punto a LUCETTA che succede?

1) Mi viene una impellente voglia di leggerlo.
2) Ovviamente a quel punto nella mia edicola non lo troverò più e dovrò ramazzare ovunque per cercarlo - ma questo è un dettaglio.
3) Lo leggerò e ne penserò l'esatto contrario delle voci unanimi che avevo sentito.

E' MATEMATICA!
Se ho letto un libro perchè in 20 ne dicevano bene... a me non piacerà!
E giurin giurella che non sono in mala fede!! Non lo faccio apposta o per partito preso...
Semplicemente, mi succede. Ogni volta. Un mistero peggio che il mostro di Loch Ness.

Quindi, dato che ciò è sconcertante, ho provato a razionalizzare (cosa che tento di fare anche quando compro scarpe, scarpe, scarpe , pur avendo bisogno di un paio di jeans nuovi da tempi immemori...) e mi è venuto in mente che:

Se tutti parlano "bene" di un libro (ma capita anche dei film), parto con "l'ottica della compensazione": il mio discorso è tutte trovano solo i pregi: possibile che questo libro non abbia difetti? E se sì, quali sono?
Un titolo con cui mi è successo? Platealmente? DEMONE E GENTILUOMO di Susan Schonberg.
Per un sacco di amiche, il protagonista era uno splendido esempio di eroe tenebroso, caratteriale, prepotente. A me sembrava semplicemente che facesse i capricci.
Mah!
A voi non succede mai?
Lucetta


mercoledì 23 gennaio 2008

En Garde: prima parte!!


Tempo fa è nata una piacevolissima "tenzone" tra me e una "rosella" su un titolo recentemente pubblicato da Oscar Mondadori: "La figlia del matematico" di Laura Kinsale.Lo scambio acceso ed entusiasmante delle battute tra me e quella che è la mia prima Guest Star è stato talmente simile a un duello, con tanto di stoccate, parate e affondi, che ho deciso di fare un vero e proprio duello in cinque mosse.

Quindi ecco a voi la prima Guest Star: è romana, intelligentissima, acutissima, scrive benissimo... è MORENA !
E quindi, en garde!
Il duello sarà tra la sottoscritta e Morena circa La figlia del matematico!
L’alba.
Una leggera nebbia sale al cielo e avvolge la natura attorno a me rendendola magica, irreale, priva di contorni e colori. Ma il mio sguardo fiero è perso in lontananza, oltre l’orizzonte… Là, oltre le vaste pianure, oltre i monti elevati e l’infinito mare aspetta il mio avversario, con la spada al fianco o la pistola in pugno, non so… La strada è lunga e mi incammino…
Questo è il giorno de “Il Duello”.

MORENA: 5 stoccate, 5 parate, solo 5 mosse per difendere un romanzo, 5 pilastri su cui poggiare il valore di: “La figlia del matematico”.

1° mossa: Il Romanzo è di spessore. Ogni singolo dettaglio dell’ambiente è degno di attenzione. C’è una cura particolare nel descrivere quella splendida epoca che fu l’Ottocento. Lo sfarzo e le ricchezze, il benessere della nobiltà e da contraltare la semplicità e la modestia della borghesia. Due mondi che si sfiorano senza mai toccarsi… C’è lavoro e fatica e ricerca, nel descrivere con dovizia di particolari la vita di un manicomio, gli strumenti di cura, le credenze sottostanti la malattia mentale, la realtà angosciante in cui si trovavano a vivere i pazienti abbandonati, talvolta niente affetto pazzi, semmai “imbarazzanti” per le famiglie altolocate. E ancora, c’è tanta empatia nel descrivere così mirabilmente l’afasia, l’incapacità di capire e di essere capiti, l’improvvisa paura che coglie gli afasici, gettati in pasto ad un mondo di cui non conoscono più le regole, di cui non riconoscono i simboli… Dimostrazione, lo dico una volta di più, che si può scrivere d’amore senza mai dimenticare tutti gli altri sentimenti che albergano nell’animo umano…

2° mossa: Il Romanzo è di sublime qualità. C’è un’insondabile profondità nei protagonisti, un’intensità particolare nei loro vissuti, un vero significato nelle loro azioni. C’è Amore. Non quello da operetta. Un amore così grande da scontrarsi con la malattia, la povertà, la paura, la religione, da scontrarsi con quanto vi è più sacro nella vita di tutti noi. C’è un amore fatto di tante sfumature, fatto di bisogno e di dipendenza, fatto di desiderio e di sensualità, fatto di dubbi e di coraggio, ma anche di rabbia, talvolta, e gelosia… Un amore sincero, plasmato da tutta la luce e le tenebre che risiedono dentro l’animo umano. E c’è una Storia. Una storia che non è solo l’intreccio di eventi ma è il lungo percorso interiore che i protagonisti saranno costretti a compiere per giungere ad una vita più piena… “Mia dolce vita… Tre cavalli personali… due carrozze… velluto… camere… cuscini… letto… i miei baci. Tutti i miei baci. Tutti solo per te.”

3° mossa: Christian, duca di Jervaulx. È assolutamente superbo, raffinato, altero, orgoglioso, del suo titolo come del suo passato. Assolutamente consapevole del suo potere e del suo fascino: desidera e non deve giustificare il suo desiderio; ordina e non discute i suoi comandi. Assolutamente originale: adora la cioccolata, ha idee radicali e una passione indiscussa per la matematica… E ha gli occhi azzurri ombreggiati da ciglia lunghissime…
Assolutamente delizioso ma inavvicinabile… come un dio. Ma non è una divinità e come uomo scoprirà di quanto dolore può essere costellato il cammino che conduce alla consapevolezza di sé. Talvolta bisogna toccare il fondo per risalire, è una frase fatta ma contiene un nucleo di verità. Chris colpito duramente dalla malattia, impossibilitato a comprendere e ad essere compreso conosce per la prima volta la frustrazione e la sconfitta, la sopraffazione della brutalità sulla ragione… Eppure… eppure non perde quella scintilla di ribellione, di entusiasmo, di umanità che lo condurrà lontano dalla sua prigione, che gli permetterà di riprendere il ruolo che gli spetta, che gli darà, infine, tutto il coraggio di riprendersi la donna che ama: “Ti dono… egoista arrogante bastardo… quello che sono, e tutto quello che posso.” Oh si, tutto quello che è e tutto quello che può… e anche di più…

4° mossa: Archimedea Timms. È una donna, si, una donna nell’accezione più piena, più completa del termine. Novella Antigone, si prende cura del padre cieco e condivide con lui la passione per la matematica. Carina senza essere bellissima, semplice senza essere banale, coraggiosa senza temerarietà, tenera senza stucchevolezza, orgogliosa senza presunzione, intelligente e coerente… Una donna, si, una donna che non è solo una mascherina di teatro. Una donna con tutte le sue paure, le sue debolezze e i desideri. I suoi capelli scuri e lunghi fino alle ginocchia, unico vezzo concesso alla sua femminilità, e quelle perle intrecciate alla sua chioma, così semplici, così eleganti, così nobili… Una donna timida e riservata ma che tra le braccia del marito lascia emergere tutta la sua femminilità, tanto da concedersi a lui con passione e ardore e altrettanta sincerità. Nessuna finzione. La stessa donna, la stessa Maddy che sa che l’amore non può tutto e deve scegliere… Scegliere tra il perdere la sua anima, il suo mondo, tutte le convinzioni in cui è cresciuta e accettare un mondo ipocrita, per certi aspetti malvagio, dove i suoi valori non esistono più o sono semplicemente da deridere, o allontanarsi, ritornare nel suo mondo di piccole sicurezze, di quiete, di affetti ma privo di amore… E la coraggiosa Maddy scopre che può rimanere se stessa accanto all’uomo che ama: “Sei mio marito e io tua moglie… consorte, senza altra legge che l’amore tra noi”.

5° mossa: Il Romanzo è il mio sogno fatto realtà, le mie speranze… I lunghi capelli di Maddy sono i miei lunghi capelli, e le perle intrecciate sono il simbolo delle piccole accortezze che mi concedo. La semplicità di Maddy è la mia semplicità e la sua testardaggine è la mia. La sua paura di un mondo sconosciuto è la mia paura di camminare in un mondo in cui i miei valori non hanno valore. Il suo coraggio per dominarlo è quello che vorrei avere io. Le debolezze di Chris sono le mie quando percepisco di comunicare attraverso un muro di vetro, quando le parole giungono distorte, frammentate… E l’entusiasmo di Chris è il mio entusiasmo quando lavoro e studio perché il mio futuro sia più roseo, perché non debba più dipendere, perché possa essere sempre al meglio delle mie possibilità… E il lieto fine è il mio lieto fine, in attesa che il “mio duca” giunga da me, ignori il mio cappotto rovinato, le mie scarpe vecchie ma comode, ignori magari anche i miei lunghi capelli stravolti e si accorga che ho delle perle in serbo per lui...
LLucya73 risponde con una sola mossa, lasciando alla valorosa avversaria l'onore delle armi:
Cara Morena, io lo dico e lo ripeto.
Questo romanzo è bello, è vero, bellissimo... come altri. Presenta personaggi vivi, che vivono tra le pagine e ci fanno affezionare... come altri. Questo romanzo presenta una gamma di sentimenti vividi - felici e dolorosi, palpitanti e coinvolgenti.. come altri.
Ma questo romanzo presenta un amore che non mi appaga: perchè un amore grande e vero e importante NON nasce dal bisogno, non è la catarsi dalla colpa, né è la cura della malattia... Bello il libro, grandi i personaggi, splendida e originale e di spessore la storia. Ma un amore così, non è quell'amore che non conosce ragioni e che abbatte ogni ostacolo. Questo è un amore figlio della necessità, che non mi convince nè mi avvince.
Però mi arrendo.
La forza della tua passione mi ha impressionata.
Il fioretto giace sul campo, e nella nebbia pallida del mattino stringo la mano della mia fiera avversaria.
Sono sconfitta, ma non vinta!
LLucya73

lunedì 21 gennaio 2008

Annuncio: nasce una nuova rubrica...

Allora,

come sapete, o forse non sapete, questo blog è nato NON solo per dare sfogo alle mie intemperanze verbali, ma anche per condividere queste intemperanze con le amiche.


Amiche che vivono come me questa passione per la lettura e il romanticismo, ragazze che ho conosciuto attraverso la rete e che sono entrate nella mia vita diventando presenze concrete e quotidiane, reali e dolcissime.


Quindi, dato che è grazie a molte di VOI mi diverto come una pazza a commentare, confrontare e criticare... nasce uno spazio aperto al confronto.
Sul blogghetto, nasce un altro post-icino, una rubrica che avrà cadenza regolare - a seconda del gradimento potrà essere mensile o quindicinale o settimanale - e che ci permetterà di affilare le linguette una contro l'altra, come spesso facciamo in chat o via email... La rubrica si chiama:

"En Garde": duello di opinioni.
En garde è il grido di battaglia con cui i nostri amati eroi iniziavano i duelli, per salvare il proprio onore, rivendicare una lady o difendere l'amore o un'idea... un duello è un combattimento leale, un faccia a faccia, armi alla pari, astuzia contro astuzia... testa a testa.

En garde sarà l'occasione di confronto con Guest Star che concederanno il loro tempo, la loro arguzia e intelligenza per suscitare un sorriso o una riflessione.. chiunque di voi voglia cimentarsi con un duello di opinioni, sugli argomenti più svariati (un titolo discusso, un genere, un autore...) è ben accetta...
La prima Guest Star è un'autrice di recensioni molto amata nella community di letture rosa... e con lei dibatteremo su di un romance che ha appassionato e diviso, un libro talmente meritevole che ha "guadagnato", secondo gli editori, il privilegio di essere (ri)pubblicato in Oscar Mondadori...
Avete qualche idea?
A mercoledì, allora... en garde!
Llucya73 (alias Lucetta vostra)

mercoledì 16 gennaio 2008

Uno stupidario romantico...

ovvero: "...questo non lo dovevo leggere!"
Ditemi che non succede solo a me, (zuccherosa e cervellotica alla massima potenza)... ditemi che anche a voi capita di scovare espressioni così sdolcinate e fuori luogo da farvi sentire imbarazzate e infastidite, o da farvi ridere da sole.. o sorridere, o magari gettare il libro da parte per un istante, sbuffando e mormorando: "ma no! non può aver scritto QUESTO!"
Avete capito. Mi sto riferendo a quella sterminata rassegna di espressioni assurde che possono costellare anche i romance migliori.
Dalla "rovente spada della passione" alla "perla segreta del desiderio", quante di voi non si sono fatte due sane ghignate per il tentativo disastrosamente fallito di evocare una passione torbida ed infuocata, che finisce con il sembrare artefatta e ridicola?

Alcuni scrittori riescono, senza mai cedere alle bizzarrie, a descrivere un amore forte, intenso, passionale. Altri si rifugiano all'ombra di una passione verbosa e sdolcinata, così goffa da invogliare a una sana risata.
Questo si propone come uno stupidario romantico: raccolta di espressioni buffe, bizzarre, stravaganti e involontariamente ridicole che guarniscono i romance. Se avete il ricordo di un'espressione che vi ha fatto sorridere, ridere, sogghignare o arrossire di imbarazzo, raccontatelo, se vi va!
Non serve indicare titolo e autore, anzi, OMETTIAMO dettagli di questo genere. Non è un processo ad autori o opere, ma una pausa di ironico divertimento nella nostra voglia di romanticismo.
Inizio io:
tempo fa trovai una frase che mi fece letteralmente cappottare dalle risate sul divano... immaginate un "lui" che dopo mille peripezie riesce a sposare la bella del suo cuore, indi a portarla nella camera padronale del palazzo. Immaginate la dama stesa sul letto, verosimilmente palpitante di emozione... L'EROE si appropinqua fieramente al talamo (altra parola buffa, ma forse solo per me...), NUDO COME UN VERME NUDO, mormorando sommessamente: "non voglio spaventarti con l'intensità della mia smodata voglia di possederti"...
Ehi, amico, guarda che la spaventa come parli, se non si addormenta prima!
Dimenticavo che l'eroe diceva le sante parole di cui sopra avanzando regale "con un enorme attributo che si ergeva a proclamare il desiderio di lei"
Ragazze, impossibile ma veroooooo!!! Ho trovato quel passaggio ridicolo, assurdo e grottesco.
In una parola: fantastico!
Attendo voi... !!

lunedì 14 gennaio 2008

Eroine autobiografiche!






Grrrrr.... che nervi! Lucetta vostra è oggi intenta a mangiarsi appetitosamente i gomiti...


Io non so: meno di una settimana fa pontificavo da questo mio blogghetto su quanto possano essere stupide certe eroine... su quanto a volte venga voglia di sopprimerle... sulla falsa ingenuità di certe donzelle che scappano "ragionevolmente lente" per non stancare l'intrepido inseguitore o su quelle che prima di svenire si accertano di aver ben pronte le forti bracciotte dell'eroe di turno...



Insomma, ero lì bella tranquilla a ridermela sulla muliebre stupidità dimostrata dalle protagoniste dei nostri amati romance (e qui devo dire che regency e medievali sono sulla stessa lunghezza d'onda, l'eroina regency essendo solo meglio calzata nella fuga su strade meno scoscese)...




E mentre ridacchio - che mi capita? L'eccezione che conferma la regola.

Mi capita che inizio a leggere "Tutto in un bacio", di Julia Quinn.



"E quindi?" chiederete voi?

"E quindi: nel delizioso TUTTO IN UN BACIO, si parla del bellissimo, carismatico, affascinante Gareth St. Clare, ok, ma il punto non è quello (sono stati creati - anche per mano della stessa Quinn - altri "eroi rosa" molto più DDD - Dark, Dominant and Dangerous - di Gareth St. Clair)



Il punto sta qui:

raramente ho letto di un'eroina più FANTASTICA di Hyacynth Bridgerton.

Me ne sono innamorata come non potrei di nessun protagonista maschile, perchè me ne sono innamorata con la forza dell'immedesimazione, dell'empatia e della voce della solidarietà femminile. Ero quasi, commossa, mentre divoravo ansiosamente le pagine come golosi cioccolatini al caffè.

E questo perchè Hyacynth Bridgerton sono io.



Sono io e ed è tutte quelle ragazze - chiacchierone e saputelle, determinate e pomposette - che vogliono avere sempre l'ultima parola, e che soffrono di attacchi di orticaria quando devono ammettere che qualcuno ne sa più di loro. Su qualsiasi cosa.



Hyacynth è normale nel senso più pregevole del termine, ed è profondamente moderna.

Infatti:

è una figlia dispettosa e ribelle con la madre cui, pure, vuole un bene dell'anima.

E' una fidanzata bisbetica, autoritaria e saputella, che patisce la paura che apparire troppo più in gamba del maschietto vada a detrimento della sua femminilità.




In realtà, è un luogo comune da combattere quello per cui è più femminile la debolezza del coraggio.



Pensateci.

Una saggia fanciulla che - avvistato un topo - lo rincorre brandendo la ramazza, è convenzionalmente meno aggraziata di una che leggiadramente sviene addosso ai pettorali di un eroe ben pasciuto ... e rischia di essere considerata una megera, per carina che sia.




Hyacynth è coraggiosa, intelligente, sicura di sè, non complessata, divertente e anche un poco buffa. E soprattutto riesce a estirpare all'amato bene le più belle parole d'amore che ho letto in questo periodo: "Voglio invecchiare con voi, ridere con voi e lamentarmi con i miei amici di quanto siete manipolatrice, petulante e cocciuta, sapendo segretamente di essere l'uomo più felice d'Inghilterra!"


Ecco che quindi sono costretta a corroborare la mia tesi con una robusta eccezione.

Certo, molte eroine sono peggio dei peletti del pennello sullo smalto fresco.

E vero, molte altre sono più irritanti della smagliatura nella calza nera l'unico giorno in cui mettiamo la gonna.

Ma vuoi mettere che cosa bella è la donna quando è profondamente, meravigliosamente, strepitosamente DONNA?

Llucya73




giovedì 10 gennaio 2008

Intervista a Mary BALOGH. Backstage...


sottotitolo: ...di un sogno che si avvera!



Era la mattina del 31 dicembre 2007 e la Lucetta vostra giocava agli autoscontri con il carrello in un supermercato intasato di gente... stavo giusto facendo il tiro alla fune con una determinata vecchietta per l'ultimo cotechino precotto, quando mi squilla il telefono e la nostra amica Juneross mi dice con voce quasi annoiata:


"Ti andrebbe di fare un'intervista? Puoi preparare qualche domanda?"


Ebbè, dico io, che problema c'è? Curiosa come sono, domande te le preparo quante ne vuoi! Dimmi solo chi è il fortunato da sottoporre al fuoco di fila e io parto come un razzo! A questo punto la nostra ross, che ben mi conosce, esala un nome... che è IL NOME: Mary Balogh!


Quindi sono successe tre cose:

1) ho urlato: "COOOOSA?" così forte che la vecchietta ha mollato il cotechino, sobbalzando.

2) il mio cuore ha fatto un salto e la mia mano ha stretto forte il carrello.

3) il cotechino è volato via, finendo direttamente nel carrello della vecchina.


Non saprò mai com'è il cotechino precotto "Bellentani", ma in compenso ho la possibilità di intervistare un mio idolo vivente!! Vi risparmio i trilli con cui ho gorgheggiato di felicità, ma a questo punto è subentrato ... lo sgomento!
Ecche le chiedo io a MARY BALOGH?
Già, perchè tra le domande che avrei voluto fare ma che ho escluso a priori di poter fare, autobocciandomi, ci sarebbero state le seguenti...
1) cosa si prova ad avere una mente come la sua, che ha potuto "creare" il duca di Bewcastle?
2) come ha fatto a creare un personaggio meraviglioso come il Duca di Bewcastle?
3) non si sente in colpa per averci fatte innamorare a frotte di Bewcastle?
4) non potrebbe scrivere la storia di tutta la vita di Bewcastle?
5) ritiene che Bewcastle potrebbe avere un figlio migliore di lui?
6) potrebbe scrivere la storia del figlio di Bewcastle, e farlo come il padre?
7) è innamorata di Bewcastle?
8) se non è innamorata di Bewcastle, come è possibile?
....e via di seguito!
Capite che la signora si sarebbe annoiata un tantinello!
Così alla fine, le ho chiesto ALTRE COSE che volevo sapere e che pensavo interessassero anche voi. Vi dico subito che la paura dominante è stata quella che le mie domande sembrassero BANALI e INGENUE.
Volevo evitare di chiedere cose già chieste 1.000 volte, perchè sennò mi avrebbe dato risposte già date altre volte, era inevitabile. Volevo davvero cercare di sorprenderla con qualcosa che la facesse riflettere e che la inducesse a rivelarci almeno una chicca!
Ma far riflettere una persona che sulle sue riflessioni - tradotte in parola - ha costruito la sua professione, beh, non è facile...
Vi dico subito che con almeno DUE domande credo di averla fatta almeno sorridere!
Personalmente, la mia impressione è che sia una persona introspettiva e molto riflessiva, disponibile e modesta nonostante sia conscia delle sue capacità (insomma, è pur sempre la mamma artistica di Bewcastle!!)
Rispondendo alla domanda sul libro più buffo che abbia mai scritto, ha dimostrato il suo senso dell'umorismo che nei libri, spesso improntati a una vena di elegante malinconia, non sempre trapela.
E quando invece ha risposto alla n. 8, (di quale personaggio irrimediabilmente secondario si sia mai innamorata al punto da dolersi di non poterne narrare), ci ha rivelato che le dispiace proprio tanto non poter scrivere, per i motivi che state leggendo nell'intervista, la storia di Rose, bella e sfortunata, morta giovane dopo essere stata... la storica amante di Bewcastle!!!
Spero che l'intervista vi sia piaciuta e di non essere sembrata nemmeno a voi troppo banale o ingenua nel fare domande a quella che è una delle più valide autrici del genere!
La vostra lucetta, emozionata e felice!
LLucya73

martedì 8 gennaio 2008

Ma voi non LE odiate quando...?


Backstage II: ancora sulle eroine!




Probabilmente, tutta l'atmosfera dolce e festaiola delle feste natalizie deve aver innescato in me una reazione allergica. Di solito tendo ad essere accomodante, ma "ideare" questo sondaggio sulle eroine mi ha aperto gli occhi su una cosa...


Ho sempre pensato che sia ovvio che a noi "ragazze" piacciano di più, tranne rare eccezioni, le figure maschili di quelle femminili descritte nei romance. D'altro canto, le descrizioni che vengono fatte degli eroi, siano essi machi alfa o omega, sembrano incarnare il sogno segreto di ogni donna.


Gli eroi, infatti, sono sempre bellissimi, o al limite affascinanti - così tanto da essere meglio che belli - ricchissimi, tormentati al punto da mandare in sollucchero il nostro senso chioccesco, libertini, umorali e prepotenti. Nonostante questa loro scorza dura, che fa molto "eroe solitario verso il tramonto" - capita che gli eroi si innamorino come il più sprovveduto dei pivelli, cadendo in tranelli emotivi banalissimi.


E comunque, i maschietti alfa nei romance sono onesti con se stessi e CON NOI, della serie: "Ok, la tipa mi piace, ma meglio che io stia zitto" per tutta una serie di motivi tra cui:

a) sono stato gabbato una volta e ora non mi fido più...

b) sono ricco e potrei non scoprire se vuole me o i miei soldi...

c) mi odia perchè sono responsabile della rovina di suo fratello/padre/defunto marito e quindi userebbe il mio amore contro di me...


Insomma, di solito l'eroe non dimostra il suo amore, nondimeno se ne accorge abbastanza in fretta e condivide con il lettore questo sentimento, la decisione di tacerlo e il disagio che ne consegue.


Ma le EROINE?

Le donzelle sono sempre così oneste? Non dico con l'eroe, ma... con le lettrici?

Sono solo io a deterstarle peggio del cavolfiore lesso quando "gigioneggiano"?


Ma sì, dai, voi non odiate le eroine di turno quando leggete che


...vedono l'eroe al ballo: affascinante e fiero come il principe delle tenebre, si staglia ad altezze siderali sui miseri mortali: è bello, maledetto, fascinoso e magari, quando le vede, fa pure un po' il provolone... e loro?


Lo evitano... lo sfuggono... (e fin qui nulla da dire, è una strategia come tante altre) fanno le ritrose... (e va bene anche questo, da Giulietta in avanti è pieno il mondo di damigelle che fanno stagionare i corteggiatori sotto al balcone...) e dicono CHE NON LO SOPPORTANO PERCHE' E' ARROGANTEMENTE sensuale e provocante, e che non tollerano che la sua ricchezza e bellezza lo convincano di far breccia in ogni cuore femminile e a loro, porelle, della bellezza/ricchezza/arroganza ecc. ecc. non interessa niente!!


Ma de che?

Ci vogliono far credere che è meglio uno con la "s" blesa e le orecchie alla "topo gigio"!? Vogliono convincerci che non le manda in sollucchero neanche un po', neanche per un attimo, il fatto che quel bel tomo del Duca Tal de tali - si svegli per occhieggiare proprio loro, dopo anni di aristocratico distacco?


Ora.

Se alcune leziose donzelle - quelle eroine che proprio non amo - vogliono incuriosire il duca di turno evitandolo/sfidandolo/insultandolo, facciano pure, ma che cerchino di intortare anche le lettrici, non mi va giù!


Per intenderci:

- amo le eroine "alla moda di" Amanda Quick: anomale, un po' svampite, intellettuali, simpatiche e senza problemi nell'ammettere - all'inizio solo con il lettore, poi anche con l'eroe - il proprio sentimento;

- amo le eroine "alla moda di" Mary Balogh: spesso sono malinconiche o invischiate in storie difficili, ma difficilmente negano al lettore l'evidenza, quando si innamorano.

- detesto tutti quei "fragili fiori di serra" che vogliono convincere chi legge che a loro non interessa che l'eroe le stia rincorrendo, ma che rischiano di inciampare nello strascico perchè, mentre fuggono, si voltano un po' troppo spesso a controllare di non scappare troppo veloce!


E voi?
LLucya

lunedì 7 gennaio 2008

Backstage...

Eccomi qui nel mio post-icino.
Ammetto che è bello avere un blog, un angoletto tutto mio... è come una poltrona comoda e vecchiotta in cui accoccolarsi davanti a un camino, con un libro in mano e una tazza di the fumante sul tavolino di fianco.
Sul blog "Immergiti in un mondo rosa" è comparso oggi il mio nuovo sondaggio...
(Sapete, no?, quella piccola fissa che ho di voler sapere cosa pensa chi - come me - ama la narrativa storico-sentimentale)
Argomento del sondaggio: Che eroina saresti.
Domanda vostra: Che ti bevi la sera?
(Tisane all'arancia/cannella o al tiglio/melissa, N.d.L73)
Non ho dovuto bere granchè strano per pensare al nuovo sondaggio: ho messo semplicemente tutte nei miei panni. Perchè io - quando leggo un romanzo rosa - DIVENTO la protagonista, comunque ella sia. Timida o estroversa, coraggiosa o incasinata... mi ci trasformo sempre.


Ecco perchè non mi piacciono quasi mai le eroine delle mie letture, perchè sono molto diverse da me e spesso mi constringono a trasformarmi in qualcuna che non mi piace. Quindi, il ragionamento alla base del sondaggio è: se per una volta, anzichè immedesimarmi in una eroina preconfezionata (l'eroe preconfezionato invece lo lascerei com'è... ), potessi essere ME STESSA in una storia d'amore regency, che tipa sarei?
Probabilmente se io, con la mia notoria capacità di far casino praticamente ovunque, fossi paracadutata da Almacks, CREEREI non "un incidente diplomatico" ma una strage diplomatica!!)
E il passaggio successivo è stato chiedermi che eroine si immaginano di essere tutte quelle che come me amano i regency romance.
Ecco come mi è nata quest'idea!
Eccovi il video, che ho realizzato in un pomeriggio di meditazione e che trovate comunque anche da Juneross!! La colonna sonora è una delle mie canzoni preferite di sempre, perchè esprime con tenera poesia la poliedricità di noi "ragazze".



LLucya73

venerdì 4 gennaio 2008

Il paese della cuccagna!

Considerazioni semiserie sul ton londinese.
Ok, un bel respiro e ... via, con il mio primo post-icino!
Mi sono descritta caramellosa e logorroica, zuccherina e maliziosa.
Bene, inizio dal mio lato malizioso questo "quaderno di appunti".
La mia voracità nel leggere romance storici (e la mia passione per questo genere di letteratura) non ottenebra il mio lato razionale. Che mi ha portata a pensare quanto segue.
Approfittando della pausa natalizia, sono reduce dalla rilettura di:
1) tutti e 4 i libri della saga "Wallflower" di Lisa Kleypas, letti in inglese;
2) tutti e 6 i libri della saga "Slightly" (i Bedwyn, per intenderci), in italiano;
3) i volumi pubblicati della saga Bedegrayne di Lisa Kleypas;
4) i volumi pubblicati della saga Bridgerton, di Julia Quinn.
A questo punto, oltre a sospirare alzando gli occhi al cielo e serrando il volume al petto, mi si sono imposte anche 2 considerazioni (un po' cattivelle, ma tant'è).
La prima, ovvia, è che questo amore per le saghe (mio e di chi come me ama le nutrite serie di storie di famiglia) probabilmente si spiega con il fatto che la continuità dà un'idea di sicurezza.
La seconda considerazione è che l'Inghilterra del 1800, epoca d'oro della reggenza e mio periodo favorito per il romance, era ... il paese della cuccagna!
Pensiamoci.
L'Inghilterra è un'isola, nemmeno troppo estesa.
Il Regno Unito non occupa neppure tutta questa isola (ci sono anche Irlanda e Scozia).
Le storie che AMO leggere sono ambientate tutte a Londra o nei dintorni di Londra.
Sempre quelle storie, sono spesso incentrate durante la season londinese.
Ebbene:
in una porzione di territorio ridotta, in uno spazio temporale calcolabile in settimane, si radunavano una quantità di gentiluomini alti, mori, dominatori, ricchi, laconici e SCAPOLI tale da stecchire qualsiasi scienziato statistico.
Peraltro, sempre per ottimizzare le statistiche, si impone che questi gentiluomini avessero unicamente amici brutti, o quantomeno di aspetto ordinario, tanto per far rientrare la popolazione maschile inglese nella media mondiale.
(Oltretutto, temo che cotanta popolazione di belli e taciturni non apportasse una grande conversazione da White e negli altri Club!! ^^)
E che dire della "torma" di eroine disperate, belle, povere, vergini, coraggiose e altruiste, insensibili alla ricchezza e pure di cuore che pullulavano nelle sale da ballo?
Si suppone che le goffe, magari cicciotte o brufolose, servissero solo a far da numero! O venissero chiuse negli armadi di casa! Sempre amor di statistica impone che ognuna delle splendide donzelle avesse un'amica racchia, ma simpatica, cui confidare i suoi patemi d'animo.
Venendo ai titoli nobiliari, credo che lo stormo di duchi, conti e marchesi che planava sulla Londra ottocentesca sembrasse un vero e proprio esercito!
Roba che a incontrare un contadino o un commerciante per la strada, lo si iscriveva d'ufficio nelle specie protette a rischio di estinzione.
Vogliamo parlare delle figlie belle e colte, ma povere, dei vicari di campagna?
Quegli ometti dovevano essere quanto meno prolifici come conigli!!
Insomma, se usciamo dalla magia della singola saga, o della singola storia, e ci poniamo in un'ottica di "bieca" razionalità, questo paese era un bizzarro agglomerato di bellissimi, scurissimi e umorali gentiluomini, tutti intenti a salvare radiose, disinteressate giovani donne coraggiose e disperate da una flotta di cattivi impressionante.
Però, non so voi, ma quando leggo qualcuno dei miei amati romance, la magia vince su considerazioni BANALI come quelle esposte sopra.
credo che ognuna di noi abbia ben chiaro nella mente tutto quello che ho scritto qui, e che lo ignoriamo VOLUTAMENTE.
Quando si leggono i romance non è tempo di razionalizzare, ma di sognare!
LLucya73

Rose & Violini

Parole parole parole by llucya73

Che imbarazzo. Sono qui per presentare… me.
Non recensioni di romance, di film o “cappellini” di sondaggi… o sondaggi o video…
No, oggi vi presento me.
E questa rubrichina tutta mia che mi sono decisa a mettere in piedi come costola della mia collaborazione al nostro amatissimo blog rosa per eccellenza… “Immergiti in un mondo rosa”, di Juneross.
Dicono che sono matura per avere un blog tutto mio. Che avrò abbastanza materiale…
Quasi mi spaventa, avere un posticino tutto per me… anzi, un post-icino! ^^
Non so con quanta regolarità aggiornerò e, se è per quello, non so nemmeno quante di voi verranno qui a leggere quello che scrivo… ma mi lancio, con spensierato e sconsiderato ottimismo.
Il nome: “Rose e Violini” perché?
Beh, ricordate la canzone “Parole, parole, parole”? Ecco: pensando al titolo di questa rubrica, mi venivano in mente tante parole… parole… parole… parole…
E – ricollegandomi all’omonima canzone - mi sono trovata a cantare la strofa “…rose e violini, questa sera regalali a un altro…”
Quindi, l’illuminazione.
“Rose e violini” va proprio bene.
Mi piace, è un connubio sdolcinato e cervellotico, come me.
Se avete mai partecipato ai sondaggi che realizzo per la nostra Juneross o avete mai letto i miei post/guardato i miei video, o se avete letto le recensioni di libri/film nei siti di silvia_leggiamo, sapete che sono un po’ così, un mix ciarliero di caramello e peperoncino.
Sono una sdolcinata romanticona, una happyendingaholic.
Quindi, eccomi qui.
Rose e violini.
Un posticino mio. Per riproporre tutto il materiale che – in ogni caso, continuerete a trovare in “Immergiti in un mondo rosa” (post, video, sondaggi) e in “Il piacere della lettura” e “CINEMIAMO” (recensioni libri e film) almeno finché le rispettive titolari, juneross e silvia_leggiamo, mi vorranno con loro.
Quindi, qui trovate me.
Idee, parole parole parole, rose e violini, caramello e peperoncino… tutto il mio mondo che gira intorno a libri sentimentali, film romantici, poesie appassionate, cuccioli paciosi e mitizzazione dell’infanzia.
Cosa vi dicevo?
Rose e violini, dunque, un connubio zuccheroso e stravagante come me.
LLucya73